COMUNICATO
STAMPA
Assoluzione totale di Giovanni Di Gioia: chiesta la
trasmissione degli atti alla Procura. Il Popolo della Madre Terra si
mobilita a livello nazionale e internazionale per la tutela dei
diritti fondamentali e il dialogo costruttivo con le istituzioni.
Biella, 19 maggio 2025 — Il Tribunale di Biella ha
emesso una sentenza di piena assoluzione nei confronti di Giovanni Di
Gioia, membro del Popolo della Madre Terra (PMT), dalle accuse di
resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, interruzione di
pubblico servizio e uso di atto falso. La decisione è stata adottata
in seguito all’esame di prove video e documentali che hanno
confutato in modo chiaro non solo le dichiarazioni contenute nei
verbali redatti dai carabinieri intervenuti, ma anche quelle
rilasciate dalle dipendenti dell’ufficio postale. I filmati hanno
infatti evidenziato una condotta pacifica, collaborativa e non
violenta da parte del Di Gioia, in netto contrasto con la versione
inizialmente presentata dagli operatori coinvolti.
Il fatto in oggetto della presente vicenda giudiziaria ha avuto
origine presso l’ufficio postale di Valdilana, dove Giovanni Di
Gioia si era recato nella mattinata del 5 febbraio 2025 con l’intento
di incassare un assegno emesso a suo favore. Per adempiere
correttamente alle procedure di identificazione richieste, Di Gioia
ha presentato sia documenti italiani in corso di validità, sia la
propria “Carta di Rappresentanza” rilasciata dal Popolo della
Madre Terra (PMT), quale attestazione della sua identità culturale e
giuridica.
Il personale dell’ufficio, anziché limitarsi alla verifica
documentale o avviare un dialogo chiarificatore, ha ritenuto
opportuno trattenere arbitrariamente il documento del PMT e allertare
le forze dell’ordine, generando un’escalation che ha portato
all’intervento di due agenti e successivamente all’uso
sproporzionato della forza. Questa dinamica, confermata dai video, ha
rappresentato un chiaro caso di reazione eccessiva nei confronti di
un uomo che agiva in maniera trasparente, conforme alla legge e
rispettosa della verità.
Il PMT ribadisce che il diritto di esercitare la propria coscienza
in modo pacifico e consapevole — nel rispetto della legge e delle
gerarchie del diritto — è fondamento essenziale di ogni
ordinamento democratico. Ogni istituzione, sia essa pubblica o
privata, ha il dovere giuridico e morale di trattare con imparzialità
ogni individuo che agisca in buona fede, garantendo trasparenza
procedurale e tutela della dignità umana. Questo principio, se
rispettato, è la chiave per prevenire ogni forma di abuso o
incomprensione.
La memoria difensiva presentata in giudizio è stata redatta dallo
stesso Di Gioia, congiuntamente e con il supporto tecnico e giuridico
del Popolo della Madre Terra. La memoria difensiva, articolata e
fondata su una solida base di diritto naturale, costituzionale e
internazionale, ha messo in luce il carattere legittimo dell’azione
esercitata da Di Gioia, rappresentando l’esercizio coerente del suo
diritto all’identità culturale e alla autodeterminazione, valori
riconosciuti da numerose convenzioni e sentenze internazionali.
Parallelamente, il PMT ha attivato tempestivamente un’articolata
rete di comunicazioni istituzionali, inoltrando richieste di
intervento urgente a enti internazionali per la tutela dei diritti
umani. Tale mobilitazione ha avuto lo scopo di garantire trasparenza,
monitoraggio e piena tutela delle garanzie fondamentali nei confronti
dei propri membri, nel contesto di una vicenda giudiziaria che ha
sollevato preoccupazioni di carattere discriminatorio e
istituzionale.
Durante l’udienza, il giudice, ha disposto la trasmissione degli
atti alla Procura della Repubblica, per la valutazione della condotta
del carabiniere coinvolto. La decisione mira a verificare la
sussistenza di eventuali profili di responsabilità, incluso l’uso
sproporzionato della forza, come evidenziato dai filmati. Si precisa
che tale trasmissione è un atto preliminare: nessuna indagine
ufficiale risulta ancora avviata, essendo gli atti appena stati
trasmessi.
Secondo quanto indicato dal Tribunale, entro circa dieci giorni
sarà pubblicata la sentenza in forma integrale. Il Popolo della
Madre Terra, nel riconoscere e apprezzare l’atteggiamento di onore,
rigore e rispetto delle garanzie costituzionali mostrato dal giudice,
si augura che il provvedimento finale possa riflettere le richieste
già formulate nella memoria difensiva. L’auspicio è che un evento
originariamente segnato da discriminazione e incomprensione possa
trasformarsi in un’occasione di incontro autentico, dove il
rispetto reciproco e il riconoscimento della diversità diventino la
base per una pacifica coesistenza tra diversi sistemi giuridici ed
istituzionali.
Il PMT desidera inoltre ribadire il proprio storico orientamento
al dialogo con tutte le autorità pubbliche, in particolare con le
forze dell’ordine, che ha sempre considerato interlocutori
istituzionali fondamentali nel mantenimento dell’ordine e della
sicurezza. Nella sua esperienza, moltissimi operatori in uniforme si
sono distinti per competenza, rispetto e disponibilità, riconoscendo
e proteggendo i diritti particolari dei membri del PMT. In tali
relazioni si è potuto constatare come, sotto ogni divisa, vi siano
persone d’onore, guidate da principi di giustizia e umanità.
Pur non potendo ignorare le gravi implicazioni del comportamento
di singoli soggetti in specifici episodi, il PMT rifiuta ogni
generalizzazione e rinnova il proprio impegno a costruire strumenti
concreti per il consolidamento di una convivenza fondata sul rispetto
delle differenze culturali e giuridiche, sulla trasparenza
istituzionale e sulla valorizzazione del dialogo. La condotta
contestata in questo caso non intacca il profondo rispetto che il
Popolo nutre per le forze dell’ordine, di giustizia, che in molte
occasioni hanno rappresentato un punto di riferimento costruttivo.
Il Popolo della Madre Terra continuerà a operare in spirito di
cooperazione, pace e fratellanza, affinché simili episodi diventino
sempre più rari e, quando accadano, si traducano in opportunità di
reciproca evoluzione civile e giuridica.
Contatti per la stampa:
segreteria@popolodellamadreterra.org