È nato a Valle San Bartolomeo, sobborgo di Alessandria dove i genitori, il ferroviere Teresio e la casalinga Edera Arobba, si erano temporaneamente trasferiti per sfuggire al pericolo di bombardamenti sul centro cittadino; ha un fratello minore, Mauro. Crebbe nella centrale via Pastrengo e tirò i primi calci all'Oratorio Don Bosco. Conseguì la licenza media e s'iscrisse alle scuole tecniche, abbandonandole poi a 16 anni. Fu il padre a presentarlo, nel 1956, a Giuseppe Cornara, preparatore delle giovanili dell'Alessandria.
Un esordiente Rivera all'Alessandria nel 1959
Debuttò in Serie A non ancora sedicenne, per passare poi al Milan nel 1960. Coi rossoneri visse il resto della sua carriera, vincendo tre scudetti, quattro Coppe Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe ed un'Intercontinentale. Giocò anche con la nazionale italiana, con la quale divenne Campione d'Europa nel 1968 e secondo ai Mondiali del 1970, malgrado un rapporto a tratti tormentato. Fu il primo calciatore italiano, dopo l'oriundo Omar Sívori, a vincere il Pallone d'oro, nel 1969.
Descritto «di bell'aspetto e intelligente», «pacato e ironico», era molto popolare tra i tifosi, come testimoniano alcune citazioni cinematografiche: in Il padre di famiglia (Nanni Loy, 1967) «l'effigie di Rivera sostituisce sul letto il quadro sacro» nella stanza di uno dei figli del protagonista; in Eccezzziunale... veramente (Carlo Vanzina, 1982), il personaggio Donato (Diego Abatantuono) idolatra il giocatore fino ad attribuirgli un parodistico ruolo da profeta del calcio nel mondo, inviato direttamente da Dio. È ricordato anche per aver sollevato, in diversi momenti della sua carriera, polemiche contro la stampa, la Federazione, la classe arbitrale e vari dirigenti del Milan, condizionando anche le politiche societarie di quest'ultimo club negli anni 1970. Nel 1968 fu tra i soci fondatori dell'Associazione Italiana Calciatori. Scrisse due libri autobiografici con la collaborazione del giornalista Oreste Del Buono, Un tocco in più (Rizzoli, 1966) e Dalla Corea al Quirinale (Rizzoli, 1968).
Già durante l'attività agonistica gestì un'agenzia di assicurazioni[19], per poi aprire negli anni 1980 anche una ditta di abbigliamento sportivo che portava il suo nome. Dopo il ritiro è stato vicepresidente del Milan fino al 1986[20]; successivamente è stato deputato per quattro legislature e sottosegretario alla Difesa. Dal 2010 collabora col settore tecnico della FIGC. Nel 2012 ha partecipato nelle vesti di concorrente all'ottava edizione del programma televisivo di Rai 1 Ballando con le stelle.
Nel 1977 nacque la sua prima figlia, Nicole, avuta dalla soubrette Elisabetta Viviani; ha avuto altri due figli, nel 1994 la figlia Chantal e nel 1996 il figlio Gianni, dalla moglie Laura Marconi[26], sposata il 28 giugno 1987 a Cetona con la benedizione di Padre Eligio, frate francescano che già dai tempi della militanza nel Milan era suo consigliere spirituale e fondatore dell'Associazione Mondo X per il recupero dei tossicodipendenti, per la quale Rivera ha svolto compiti di rappresentanza. È Commendatore all'Ordine al merito della Repubblica italiana.